L’emissione di un francobollo: un iter complesso e autorevole

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A chi è lontano dal mondo delle comunicazioni postali e della filatelia, l’emissione di un francobollo potrebbe sembrare una cosa banale, ma dietro ogni emissione c’è un iter complesso e interessante di cui non tutti sono a conoscenza. Proviamo a dargli una occhiata insieme.fbolliIl potere decisionale e la distribuzione
In Italia l’emissione di ogni francobollo è decisa dallo Stato, che esplica questa funzione attraverso il Ministero competente in materia di Comunicazioni.
I documenti ufficiali del Ministero recitano:
«L’emissione delle cartevalori postali, così come la loro fabbricazione, è per legge riservata allo Stato. La distribuzione e la commercializzazione è, invece, affidata a Poste Italiane S.p.A., concessionaria del servizio universale.»

Se l’emissione dei francobolli è dunque riservata allo Stato, nel linguaggio comune usiamo invece spesso dire che “Le Poste Italiane emettono…”. Questa espressione viene dai puristi considerata un errore. Ma proviamo a guardare cosa dice il dizionario della lingua italiana.

Nella lingua italiana il termine “emettere” significa “mettere fuori, mettere in circolazione”. Sinonimi di emettere sono: diffondere, distribuire. Dal punto di vista semantico-linguistico potrebbe dunque non essere scorretto dire che le Poste Italiane emettono, nell’accezione di “mettono in circolazione, distribuiscono”, sebbene molti specialisti storcano il naso. Resta comunque fermo il fatto che è solo ed esclusivamente lo Stato ad esercitare il potere decisionale sulle emissioni delle cartevalori. Va tenuto in considerazione.

Consulta e Commissione per lo studio delle cartevalori postali
Nell’iter decisionale, il Ministro è coadiuvato dalla Consulta, composta da un gruppo di membri tra cui tecnici, esperti di filatelia e personalità della società civile, che valutano e decidono i contenuti tematici e simbolici dei francobolli da emettere. Le caratteristiche tecniche, la grafica e i bozzetti, curati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, vengono sottoposti alla valutazione e all’approvazione di una apposita Commissione di studio nominata dal Ministro.

La realizzazione grafica e la stampa
Dopo la valutazione e l’approvazione della Consulta e della Commissione di studio, si passa alla realizzazione materiale e quindi alla stampa delle cartevalori postali che viene effettuata nelle officine dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. L’Istituto si avvale della collaborazione di artisti e grafici di alta professionalità, che con il loro lavoro offrono progettualità e servizi di alto livello.

La distribuzione e la vendita sul territorio nazionale
A questo punto i francobolli vengono finalmente distribuiti sul territorio nazionale per la vendita al pubblico. La vendita viene effettuata dagli Uffici postali e dai rivenditori di generi di monopolio.

Proporre l’emissione di un francobollo
Pochi lo sanno, ma ogni privato cittadino, ente o istituzione, può formulare le proprie proposte in merito ai contenuti tematici e simbolici delle cartevalori da emettere, inviando i propri suggerimenti al Ministero, nel rispetto di alcune linee guida che vengono rese note dal Ministero stesso. Le proposte pervenute ogni anno vengono esaminate e valutate ai fini della definizione del programma filatelico dell’anno successivo. Per chi fosse interessato a proporre qualche francobollo, è possibile avere informazioni dettagliate sul sito ufficiale del Ministero.

© Maria Grazia Dosio CC BY-NC-ND 3.0 IT

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L’emissione di un francobollo: un iter complesso e autorevoleultima modifica: 2015-07-12T07:52:03+02:00da mgdosio

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