Anche Italo Calvino amava i francobolli

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«Li incollava fitti fitti sulle pagine di un grosso album come i tasselli di un mosaico. Testimoni muti di mondi lontani e affascinanti, quei francobolli rappresentavano forse i segni tangibili delle sue prime avventure mentali, i precursori dei viaggi immaginari che avrebbe intrapreso attraverso la scrittura». La sua collezione filatelica «è tuttora racchiusa nella scatola di cartone dove l’aveva riposta, custodita oggi dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma».

A raccontarlo è Giovanna Calvino, figlia dello scrittore, sul bollettino illustrativo che oggi 15 ottobre 2023 accompagna l’emissione del francobollo che il Ministero delle imprese e del made in Italy ha voluto per Italo Calvino nel centesimo anniversario della nascita (tariffa B 50 g).

La vignetta del francobollo cita iconograficamente due suoi romanzi, ovvero “Il barone rampante” (1957), facente parte della trilogia “I nostri antenati” comprendente “Il visconte dimezzato” (1952) e “Il cavaliere inesistente” (1959), e sulla destra “Le città invisibili” (1972), sulle cui pagine Calvino si espresse spesso attraverso immagini impreziosite da descrizioni meticolose, ricche di particolari finemente delineati come fossero dettagli di dipinti fiamminghi o, perché no, di vignette di francobolli.

«Sicuramente mio padre sarebbe stato grato e orgoglioso del francobollo in onore di sua madre» spiega ancora la figlia, riferendosi alla cartavalore già emessa nel 2018 in onore di Eva Mameli Calvino, studiosa di botanica e naturalista, «Altrettanto lo sono io, di quello emesso per lui, in occasione del centesimo anniversario  della sua nascita

© Maria Grazia Dosio CC BY-NC-ND 3.0 IT

Anche Italo Calvino amava i francobolliultima modifica: 2023-10-15T15:10:39+02:00da mgdosio

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